I RAPPORTI DELLA CINA NEI BALCANI

Nel 2013 il presidente cinese presentava al mondo il faraonico progetto della Nuova via della Seta. il progetto della Belt Road è un complesso di progetti eterogeneo che comprendono principalmente la costruzioni di  infrastrutture .  Nello specifico la belt road è formata da tre rami ,il principale ramo è la cosidetta Belt Road economica ,quest’ultima parte dallo Xi’an ed arriverà a Rotterdam ,passando  da Samarcanda ,Mosca ed Instanbul. Un altro ramo molto più piccolo è formato dal corridoio economico Sino-Pakistano ,nello specifico ,quest’ultima via passerà per le vie di Kashgar ,Islamabad ed infine Gwadar.L’ultima via della Belt è quella marittima che inizierà dalla città dello Funzhou ,passerà per Giacarta,Calcutta ,Colomb ed infine passando per Atene , arriverà a Venezia.

Nei tre segmenti elencati ,il governo cinese  in coordinazione con la Banca di investimenti asiatica finanzia la costruzioni o l’acquisto  di autostrade ,ferrovie ed altre infrastrutture.

Senza questo brevissimo e spurio proemio non potremmo comprendere del perché oggi si parla molto dei rapporti sino-balcani, infatti proprio dalla zona predetta dovranno passare due steps della bel road ,ovvero Atene ed Istanbul. Dunque in questo articolo ,come rivelato dal titolo,ci concentreremo della  penisola balcanica. Alcuni tratti peculiari dei rapporti cinesi nei balcani sono contornati dall’utilizzo della leva commerciale supportata specialmente dall’altissimo coefficiente di investimento esprimibile , inoltre l’azione governativa è supportata dalle varie banche di investimenti. I timori espressi dalla maggioranza degli osservatori teme un catch it all da parte del dragone ,facendo leva sulle condizioni arretrate dei vari paesi .Tuttavia l’intervento monopolizzatore cinese non è stato primario poiché  la terra balcanica è stata oggetto di continui finanziamenti da parte dell’UE ,pensiamo che nell’ultimo vertice Western Balkan Summit  a Pozdan tenutosi il 5 luglio del 209  si è concluso con un pacchetto di aiuti superiore al miliardo di euro. Nel pacchetto spiccava maggiormente la tematica digitale con un aiuto complessivo di 150 milioni.Malgrado i copiosi aiuti  è ancora lungo il percorso per molti paesi dei balcani di allinearsi agli standard europei ,pensiamo che secondo un documento programmatico presentato al parlamento europeo nel 2017  A credible enlargement perspective for and enhanced EU engagement with the Western Balkans ,fa un sunto dei vari obiettivi che i balcani devono ottemperare per allinearsi.

Una prima preoccupazione  evidenziata dalla comunità europea è inerente alla   rule of law ,infatti secondo il documento gli ordinamenti dei paesi balcanici sarebbero permeabili da organizzazioni criminali ,avvantaggiati da una opacità normativa che non distingue nettamente l’interesse pubblico da quello privato,con la conclusione che il popolo soffre di un sentimento di impotenza nonché di impunità ed disuguaglianza.Una seconda problematica sarebbe legata alla situazione economica che può sintetizzarsi in un generale sotto-sviluppo.Infine ultima problematica riguarda le dispute regionali ,tra i quali spiccano il conflitto Greco-Macedone e tra Serbia e Croazia.

Le tre problematiche individuate dal documento disegnano una regione fragile ,di conseguenza permeabile alle mire cinesi. Tuttavia sono molteplici le nazioni che vorrebbero incrementare la loro influenza nell’area tuttavia gli obiettivi sono  estremamente differenti ovvero  ,secondo l’osservatorio sui balcani e caucaso : l’UE vorrebbe che i balcani entrassero nella comunità europea ,il loro guadagno sarebbe la maggiore influenza ,il secondo competitor è la Russia che non vorrebbe i balcani nell’UE per motivi legati al passaggio del gas ,infine la posizione cinese  è favorevole all’entrata dei balcani nell’UE per l’esportazione di prodotti cinesi ed infine vi è la Turchia che vorrebbe incrementare la propria influenza in ricordo del sultanato. Evidenziato che la zona balcanica non è scevra da mire di molte nazioni ,concentriamo adesso sul rapporto sino-balcanici.

I rapporti cinesi con i balcani sono stati storicamente incentrati sull’ideologia comunista. Uno dei casi simboli è stato il rapporto sino-albanesi che si forgiarono durante la presidenza di Elven Hoxha .

Durante la sua presidenza Hoxha  voleva adottare un piano quinquennale differente dalle istruzioni date dall’Unione Sovietica,nello specifico il piano del presidente albanese era maggiormente incentrato sulla industrializzazione dell’Albania. La ritorsione sovietica non si fece attendere ,infatti i sovietici cessarono  di inviare i rifornimenti e tagliarono i finanziamenti.  Di contro l’albania venne aiutata dalla Cina di Mao ,la quale invio grosse scorte di grano ed investi nel paese. Tuttavia i rapporti sino-albanesi si interruppero negli anni 70 per poi riprendersi negli 2000 col crescendo della volontà egemonica cinese. Un altro paese col quale la Cina ebbe importanti relazioni fu la Jugoslavia. Le relazioni sino-jugoslavie furono incentrate principalmente incentrate sulla travel diplomacy ovvero reciproche visite di stato. Un ruolo importante la Cina lo ebbe anche nella conclusione del famoso accordo di Dayton sulla pace che ebbe ad oggetto la conclusione della guerra  tra i  jugoslavi ed i serbo-bosniaci.Con quest’ultima nazione le relazioni diplomatiche si affievolirono per poi riaccendersi definitivamente  solo nel 2012 con l’organizzazione del Summit 16+1 . Il forum organizzato annualmente ha principalmente  lo scopo di missioni commerciali tra i paesi dell’est Europa e la Cina. Da un punto di vista sostanziale ,la Cina ha da sempre avuto  pochi obiettivi precisi tra i quali il porto del Pireo .Negli ultimi anni la Cina si è mossa in modo aggressivo coi suoi investimenti in Grecia. I dettagli di questa strategia offrono una lente interessante attraverso la quale analizzare le crescenti capacità e ambizioni della Cina nei Balcani e nell’Europa Centrale e Sud-Orientale. L’iniziale investimento del 2009 della COSCO nel terminale dei container del porto rappresenta la pietra miliare che segna l’esordio delle ambizioni europee di Pechino, con grandi implicazioni nel tempo non solo per il Pireo, ma anche per i paesi circostanti.Fin dall’inizio la COSCO Hellas, la sussidiaria della compagnia cinese in Grecia, ha espresso il desiderio di acquistare la maggioranza dell’Autorità Portuale del Pireo. Nell’agosto del 2016  l’obiettivo venne raggiunto,la COSCO prese possesso del 51% delle azioni al prezzo di 280.5 milioni di euro. Ad oggi Il fondo di privatizzazione greco Hellenic Republic Asset Development Fund (HRADF, o TAIPED in greco) detiene ancora il 23.4%, mentre altri investitori il 25.86%.

Di recente  la compagnia cinese  ha messo a colpo  un altro colpo importante chiudendo l’11 Novembre del 2019 la trattativa per l’acquisto del 60 % della PEARL SA ,compagnie di ferrovie greca. Nello stesso giorno durante la visita del presidente cinese al porto del Pireo , Mitsotakis ha sottolineato che la Cina ha aiutato il popolo greco quando il suo paese è stato coinvolto nella crisi del debito.Per la cina il porto del Pireo non è l’unico obiettivo greco ,infatti oltre alle ferrovie ,un altro ruolo importante è incarnato in terra greca dalla China Development Bank (CDB), quest’ultima ha annunciato di voler espandere la presenza del proprio istituto in Grecia, principalmente tramite il finanziamento di progetti legati ad infrastrutture energetiche. Un memorandum d’intesa tra la Banca Centrale Ellenica e la China Development Bank per la promozione del commercio bilaterale al dettaglio e degli investimenti era già stato concordato nel luglio 2016. Hu Huaibang ha sottolineato che il suo istituto  ha creato fondi di investimento speciali per il finanziamento della crescita di imprese in diversi paesi europei.Ma la strategia cinese non si limita solo alla grecia,infatti  scopriamo grazie a Balkaninsight che molte delle regioni balcaniche vantano un debito non indifferente con la Cina ,nel mese di Febbraio  del 2019 il debito del Montenegro era dell’ 80 % nei confronti della Cina ; al secondo posto il paese più indebitato è la macedonia che ha una esposizione debitoria di 1/5 , infine seguono  Bosnia ed Erzegovina e Serbia che devono rispettivamente il 14 e il 12% del loro debito estero totale a Pechino.La strategia della diplomazia del debito è ben nota,tanto che molti esperti hanno messo in guardia i vari paesi,specialemente il Montenegro , dalle offerte cinesi sull’esperienza del porto di Mombasa. Proprio gli errori fatti in passato nonché la maggiore concorrenza sofferta dalla Cina da parte di Giappone  e Stati Uniti ,i quali offrirebbero migliori accordi  hanno indotto Anastas Vangeli sulle pagine dell’ISPI  ad evidenziare un netto cambiamento delle relazioni sino-balcaniche .A sorreggere tale tesi vi sarebbero anche  i problemi economici della Cina e la diminuzione delle aziende cinesi di sorreggere il peso delle mire espansionistiche del presidente Xi. Del territorio dei balcani fà parte anche la Turchia che merita un capitolo a parte ,malgrado la strategia sia simile. Anche in questo contesto abbiamo la leva finanziaria combinata all’influenza politica.Dal lato dei finanziamenti , la Cina si concentra principalmente sulle ferrovie con la compagnia China Railway Express ,in aggiunta secondo Bloomberg di recente vi sono stati importanti trasferimenti dalla Cina alla Turchia ,non è difficile presupporre che il dragone abbia carta bianca sui finanziamenti grazie ad una lira turca debole. In conclusione ,attualmente la Cina sta raffreddando  i propri interessi nella regione ,a supporto vi sarebbe un minor interesse nei confronti del summit 16+1,ampliatosi quest’anno con l’entrata della Grecia. Tuttavia l’ampliamento del summit non deve destare particolare clamore .Infatti malgrado sussistano ancora problemi di svariata natura nonché il riaccendersi dei nazionalismi ,in particolare tra Macedonia ed Albania ,nel 2020 la commissione europea riprenderà le trattative con paesi baltici.

Autore dell’articolo: Vladimir di Costanzo

https://www.ilfoglio.it/esteri/2019/04/13/news/altro-che-russia-nei-balcani-ce-lopa-della-cina-il-caso-montenegro-249358/

https://it.insideover.com/politica/balcani-trappola-cina.html

https://www.balcanicaucaso.org/aree/Balcani/La-Via-della-seta-passa-dai-Balcani-184431

https://www.consilium.europa.eu/en/meetings/international-summit/2018/05/17/#

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_19_3669

https://www.balcanicaucaso.org/aree/Balcani/La-Via-della-seta-passa-dai-Balcani-184431

https://thediplomat.com/2018/07/whats-next-for-chinas-161-platform-in-central-and-eastern-europe/

https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-13155-2019-INIT/it/pdf

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/enlargement/

https://www.ilfoglio.it/esteri/2018/02/05/news/puo-l-ue-allargarsi-ancora-a-est-177143/

https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-13155-2019-INIT/it/pdf

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